Con l’affermarsi dell’e-commerce e la digitalizzazione sempre più marcata dei mezzi di pagamento, la pratica del “cashback” sta acquisendo sempre maggiore rilevanza come strumento di promozione delle compagnie emittenti delle carte di pagamento, dei siti di acquisto online e delle imprese in tutto il mondo. Lo scopo di questo articolo sarà analizzare i processi di funzionamento del cashback, al fine di comprendere al meglio la sua reale convenienza.
IL CASHBACK: INFORMAZIONI GENERALI
Il cashback, letteralmente “dare indietro”, consente di riavere a titolo di rimborso, sul conto da cui si sono effettuati i pagamenti, una percentuale variabile dell’importo speso.
Questa pratica è spesso utilizzata in senso prettamente monetario dalle compagnie emittenti delle carte di credito prepagate, specialmente negli Stati Uniti, con un cashback che si muove tra lo 0.2% e il 2%. Tuttavia ormai molti siti di e-commerce, specie quelli che movimentano grosse quantità di merci, offrono la possibilità di avere indietro parte del denaro speso grazie a raccolte punti e buoni sconto come parte di un programma di fidelizzazione.
COME FUNZIONA IL PROCESSO DI RIMBORSO
Mentre le modalità di rimborso, come già detto, possono variare a seconda della politica promozionale e alla tipologia dell’impresa in questione (denaro versato sul conto con cui si sono fatti gli acquisti nel caso di banche e compagnie di emissione delle carte di pagamento, punti o buoni se si stratta di siti internet e negozi), il metodo che definisce la possibilità di ottenere il cashback è lo stesso: la regola della soglia minima.
Il regolamento dei processi di cashback infatti, stabilisce in ogni caso una quota minima di denaro rimborsabile da raggiungere. Tale quota è così stabilita: se l’esercente o la compagnia applica una percentuale di rimborso dell’1%, la cifra da superare per quanto riguarda il denaro di cui si ha diritto alla restituzione sarà di 100€. In questo particolare esempio, non sarà difficile capire che la spesa minima sarà pari a 10.000€, una cifra che, se si ritiene difficilmente superabile, non varrà la pena cercare di spendere.
COME SFRUTTARE IL CASHBACK?
Unico metodo, forse, per raggiungere quote di spesa accettabili può essere quello di far utilizzare la stessa carta di pagamento a persone terze, come ad esempio gli amici più stretti. Vanno dunque valutate con attenzione le capacità di spesa, cercando di distinguere le potenzialità di guadagno reali dal cashback, che risulta invece un insieme di denaro puramente virtuale fino al raggiungimento della soglia di spesa minima.
Si raccomanda inoltre, nel caso in cui si ritenga di avere le possibilità di accedere a rimborsi cospicui nel campo dello shopping online o tramite esercenti fisici, di limitare notevolmente ie diverse imprese presso cui si esercitano gli acquisti, al fine di non disperdere la spesa ed abbassare le probabilità di raggiungimento della soglia di rimborso.
In conclusione, si può dunque affermare che la maggiore convenienza economica nelle operazioni di cashback risulta essere,per quote di spesa medio-basse, nelle promozioni costituite da bonus e raccolte punti da spendere sui siti emittenti, poiché fruibili a partire da cifre di spesa piuttosto ridotte.