Esistono un grande numero di normative sui lubrificanti, come anche una classifica vera e propria classificazione a seconda delle caratteristiche che ogni olio ha. Questi sono costituiti per la maggior parte da lubrificanti sintetici e da additivi. Alcuni derivano direttamente dal petrolio raffinato e vengono utilizzati sono in casi che non sono di grande importanza. Per quelli più gravosi, vengono usati gli olii sintetici come additivi. Questi ultimi, proprio per il processo chimico a cui sono soggetti, costano molto di più degli altri, ma hanno delle proprietà favolose se paragonate a quelle dei lubrificanti che derivano dal petrolio.
Innanzitutto gli oli lubrificanti sono più scorrevoli a temperature di esercizio più basse e lavorano meglio in corrispondenza di valori più alti. Inoltre, resistono maggiormente a processi di degradazione chimica. Esistono delle tabelle di comparazione che a colpo d’occhio, fanno capire quali sono i lubrificanti che riescono a lavorare a certe temperature ed in determinate condizioni piuttosto che altri. Queste tabelle per i clienti sono di estrema importanza perché è lampante vedere come i lubrificanti sintetici siano migliori degli altri presenti in commercio. Gli olii minerali ad esempio, non riescono a raggiungere gli stessi valori di questi in termini di temperatura. Questo è uno svantaggio perché le imprese che lavorano in questo settore pretendono sempre di più il raggiungimento di queste condizioni.
Le basi che si utilizzano maggiormente per i lubrificanti sintetici hanno queste sigle: PAO, PEFE, PIB ecc. e sono Fluorurati, Poliisobuteni, Siliconi e via dicendo. Ognuno di questi ha caratterstiche migliori in una condizione piuttosto che in un’altra, ad esempio i PIB sono in grado di aumentare la viscosità; gli esteri hanno un valore basso di attrito e lavorano bene alle alte temperature. Le aziende che comprano sanno bene cosa vogliono e desiderano dei lubrificanti con proprietà specifiche. Attraverso dei diagrammi forniti dalla normativa ISO VG, si può notare che gli olii vengono classificati in base alla loro viscosità cinematica misurata alla temperatura di 40 gradi circa. Viene inoltre, considerato su questo valore un certo grado di tolleranza che è compreso tra -10% ed il +10%. Grazie a queste normative ottenute grazie ad all’analisi degli oli lubrificanti, per una ditta diventa molto facile capire di quale tipo di lubrificante si sta parlando e di quali caratteristiche abbia a livello cinematico. Si effettuano sempre più studi e sempre più notizie ed informazioni utili sono presenti on line. Sarà sempre più rapido e facile comprare dei lubrificanti con caratterstiche sempre migliori.